Oggetto Rho[]
La squadra scientifica della dottoressa Amanda Kenson ha compiuto tre importanti scoperte studiando il manufatto rinvenuto nell'asteroide 157-Golgotha. Innanzitutto, l'enorme manufatto è incastonato nel nucleo dell'asteroide ed è provvisto di una barriera simile a un campo di stasi biotico, anche se nettamente più potente. Ciò lo rende quasi invulnerabile alle alterazioni o ai danni, impedendo addirittura qualsiasi tentativo di estrarne un campione tramite i laser mirati più sofisticati.
La seconda scoperta riguarda la parte interna dell'oggetto, energicamente attiva tramite un campo di stasi quantistico paragonabile alla tecnologia prothean integrata nei portali galattici. Alla pari di questi ultimi, il manufatto può attivarsi in presenza di minacce, consumando una quantità incommensurabile di energia. La squadra della dottoressa Kenson ipotizza che l'oggetto tragga questa energia direttamente dalla materia oscura.
Infine si è scoperto che l'oggetto trasmette segnali e informazioni su varie frequenze. Uno di questi impulsi, con un funzionamento simile a quello dei comunicatori quantici, raggiunge il territorio dei Razziatori. Un'altra trasmissione avviene nello spettro degli infrasuoni con frequenze in grado di scatenare sensazioni di paura e angoscia negli umani, proprio come nel fenomeno di indottrinamento dei Razziatori. Il laboratorio della Kenson dispone di numerosi strumenti dedicati al monitoraggio di qualunque segnale emesso dal manufatto, nella speranza di carpire un'eventuale minaccia da parte dei Razziatori prima che sia troppo tardi.
Pianeta: Aratoht[]
"Niente è impossibile", recita il manifesto propagandistico dell'Egemonia che raffigura un minatore batarian sotto il cielo di Aratoht, privo del seppur necessario respiratore. Questa immagine rappresenta milioni di ore lavorative nelle profondità del pianeta batarian e gran parte della sua storia, nel bene o nel male. Come molti altri pianeti del Confine di Skyllian, circa due decenni fa Aratoht fu oggetto di contesa tra gli umani e i governi batarian. Tuttavia, dopo aver constatato gli scarsi livelli d'ossigeno e la pressione atmosferica estremamente ridotta del pianeta, l'Alleanza decise di rinunciare alla colonizzazione, preferendo concentrarsi su pianeti in grado di sostenere la vita umana senza l'ausilio di habitat o respiratori. Per gli umani fu una decisione saggia, ma i batarian lo considerarono un atto di codardia.
Subito dopo i batarian avviarono la colonizzazione inviando un gran numero di lavoratori, senza badare ai costi elevati e ai molteplici incidenti che caratterizzarono la prima fase della spedizione. Oggi l'immissione su vasta scala di cianobatteri ha aumentato la quantità di ossigeno nell'atmosfera di qualche decimo di punto percentuale, un modesto risultato che per l'Egemonia è diventato un successo senza precedenti. I profitti a breve termine sono garantiti in larga parte dalle operazioni minerarie sulla superficie di Aratoht, molto ricca di metalli. Ma il lato oscuro di questa attività non traspare dal manifesto propagandistico: la quasi totalità dei lavoratori, infatti, sono assunti come "apprendisti" in condizioni di autentica schiavitù.
Si dice che su Aratoht e nell'intero sistema solare siano nascoste delle basi militari, ma il Ministero del Controllo sull'Informazione dell'Egemonia non fornisce molti dettagli in merito. Le navi mercantili umane giungono raramente sul pianeta, non potendo beneficiare delle stesse protezioni economiche di cui godono le imprese locali. Di norma, gli abitanti di Aratoht vedono gli umani soltanto nei notiziari, soprattutto quando sono coinvolti in vicende giudiziarie o condannati con l'accusa di spionaggio.
Portale Alfa[]
Valutare l'età di un portale galattico non è affatto semplice. Ogni portale può schermarsi per preservare la propria integrità fino al livello quantistico, rendendo quasi impossibile anche il semplice recupero di un campione da analizzare. Inoltre, i portali eseguono cicli di pulizia che rimuovono qualsiasi elemento estraneo, ma il danneggiamento o l'inattività prolungata possono interrompere questi processi automatici (come nel caso del Portale di Caronte, che finì sepolto nel ghiaccio).
Recentemente, lo studio dei portali galattici è stato rivoluzionato dalla dottoressa Amanda Kenson, la quale ha ideato un nuovo sistema di datazione basato sul pulviscolo accumulato nei pozzi gravitazionali dei portali. Confrontando la velocità relativa dei portali con quella della stella intorno a cui orbitano, oltre alla composizione del pulviscolo nei pressi dei portali dormienti con quella del pulviscolo in altri luoghi dello stesso sistema stellare, la Kenson riesce a stabilire il momento esatto in cui un portale è entrato in contatto con il pulviscolo. In base ai suoi risultati, i portali risalgono a milioni di anni fa. Alcuni sembrano essere addirittura antecedenti ai prothean.
La Kenson ha concluso che il portale più antico si trova nello spazio batarian. Subito soprannominato "Alfa", questo portale gravita intorno alla stella Bahak e presenta parametri di gittata e versatilità insolitamente elevati. In genere il Portale Alfa invia e riceve materia con la stessa portata di un portale secondario; regolando specifiche configurazioni, tuttavia, potrebbe attingere una quantità di energia oscura senza precedenti per inviare carichi a sedici diversi portali e raggiungere addirittura la Cittadella. Le autorità dell'Egemonia non divulgano queste informazioni temendo una rappresaglia delle specie del Consiglio. La presenza di una nuova rotta per il loro spazio, infatti, potrebbe essere considerata una grave minaccia alla sicurezza, ma sarebbe indubbiamente più pericoloso se fossero i Razziatori a sfruttare questa via d'accesso.