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La dottoressa Ann Bryson è una scienziata dell'Alleanza dei Sistemi e la figlia del dottor Garret Bryson. È un membro della Task Force Aurora, un gruppo creato per indagare su antiche leggende sui Razziatori.


Il Leviatano

Nata nel 2158, Ann aveva l'abitudine di prendere appunti quando era giovane; ad esempio, fare disegni quando aveva nove anni: disegni a matita di un hanar e una cruda rappresentazione di suo padre. Tramite quest'ultima e un riferimento criptico di Garret al tenere le cose "vicine al suo cuore", il Comandante Shepard trova la chiave di decrittazione di un file contente dati sull'attività dei Razziatori, così da usarlo per ritracciare il dottor Garneau.

Ann guida una divisione della Task Force Aurora chiamata Progetto Scarab che raggiunge il pianeta Namakli nella nebulosa Pylos, in cerca di indizi che possano portare al leggendario Leviatano. Shepard determina la sua posizione in seguito ad ulteriori indagini al laboratorio del dottor Bryson dopo la missione per trovare il dottor Garneau, e al suo arrivo sul pianeta, trovano Ann messa all'angolo dalle forze dei Razziatori. Shepard riesce a portarla in salvo, anche se, purtroppo, tutta la sua squadra è stata uccisa mentre cercava di mettersi in salvo. Ann mostra poi il manufatto del Leviatano al Comandante, solo per trovare un trio di Predatori mentre lo attivano. Ann viene posseduta dal Leviatano, costringendo la squadra a distruggere il manufatto.

Mentre lasciano Namakli, Shepard informa Ann della morte del padre. Sopraffatta dal dolore, ritorna al laboratorio del padre sulla Cittadella. Shepard la trova mentre piange e le offre parole di conforto. Tra le lacrime, Ann spiega con rimorso a Shepard che la sua ultima conversazione con suo padre era una discussione su una sciocchezza. Ricorda poi suo padre, dicendo che era un grand'uomo. Ricompostasi, Ann giura di trovare il mostro che ha ucciso suo padre. Afferma che, sebbene il Leviatano mostri un quadro spaventoso, con sensazioni di freddo e buio dopo la possessione delle sue vittime, suo padre le ha insegnato a non aver mai paura del buio.

Una foto di Ann con suo padre

si fa quindi strada nel laboratorio, ricordando suo padre. Comincia a spiegare come la comunicazione deirachni ricordi quella del Leviatano. Ritiene che qualsiasi cosa stia facendo il Leviatano, deve usare i manufatti per indurre uno stato di comunicazione quantica per stimolare la sua attività neurale, in modo simile ai rachni. Secondo lei, il Leviatano potrebbe aver preparato i rachni a combattere i Razziatori, in quanto i movimenti durante la Guerra dei Rachni suggeriscono un'influenza esterna, che non può, tuttavia, essere quella dei Razziatori, poiché le date non coincidono.

Mentre parla con IDA della comunicazione quantica, Ann dice che il sistema di comunicazione del Leviatano non è un comunicatore quantico: il Leviatano deve inviare un impulso per stimolare il simil-comunicatore, che potrà poi essere rintracciato. Pensa che il manufatto funzioni per lo più come ricevitore e che diventi un trasmettitore mentre possiede una vittima. Capisce che l'unico modo per rintracciare il Leviatano è esporsi al manufatto in laboratorio.

Malgrado la riluttanza di Shepard, Ann è inflessibile sull'idea di farsi possedare dal Leviatano tramite il manufatto. IDA riesce a rintracciare l'ammasso mentre James Vega è pronto ad isolare il manufatto se necessario e la tiene ferma al suo posto mentre il Leviatano la controlla. tuttavia, se Shepard impedisce a James di fermare il processo per due volte, Ann sverrà e James la porterà fuori per un trattamento medico. Se sopravvive a questo calvario, dirà a shepard che il Leviatano è molto arrabbiato e vuole uccidere il Comandante.

Se Ann sopravvive al suo calvario, annuncia che aiuterà l'Ammiraglio Hackett dopo che Shepard trova i Leviatani e si assicura il loro supporto.

Curiosità

  • Se sopravvive alla missione, Ann farà un riferimento allo slogan di X-Files, "La verità è là fuori."
  • Secondo i crediti di gioco del DLC, il primo nome di Ann Bryson è un'abbreviazione di Anneliese.

Vedi anche

  • Rapporti della Lega Responsabilità Cospirativa, di Bernard Plim.
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